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(4-3-2-1):
Pavarini; Diamoutene, Schiavi, Polenghi (33' s.t. Petras), Rullo;
Juliano, Mingozzi (12' s.t. Camorani), Vives; Giacomazzi (22'
s.t. Herzan), Tiribocchi, Valdes. (Rosati, Tulli, Camisa, Babù).
All. Papadopulo.
(3-5-2): Iezzo; Cannavaro, Maldonado, Domizzi; Grava (26' s.t.Trotta), Dalla Bona, Gatti (39' s.t. Amodio), Bogliacino, Savini; De Zerbi, Bucchi (40' s.t. Sosa ). (Gianello, Giubilato, Montervino, Capparella). All. Reja.
Cronanca:
Era questa di Lecce una buona occasione per far scrivere finalmente
che oltre al risultato il Napoli ha giocato anche un' ottima gara
mettendo in mostra tutte le potenzialità inespresse, fino
a questo pomeriggio, allo stadio di Via del Mare. La superficialità
e gli errori del primo tempo faceva apparire la squadra Salentina
una squadra capace d'essere pericolosa, visti i corridoi che si
aprivano davanti ai calciatori giallorossi. Riferimento al primo
periodo. Nella seconda parte invece, e fino al termine, si è
scoperto che il Lecce è una squadra che non merita neppure
la posizione di classifica occupata. La bella sorpresa l'hanno
fatta come omaggio al Napoli e ai critici due calciatori che per
alcuni operatori tecnici, e opinionisti, sono incompatibili. L'uno
esclude l'altro. Parliamo di De Zerbi e Bogliacino.
Contraddicendo tutti gli addetti, dai loro piedi sono partite
tutte le magnifiche azioni che trasformavano una gara che non
aveva niente da dire,per la confusione generata, per gli errati
passaggi, fatti verificare da entrambe le parti. Spiegare com'era
possibile che ciò accadesse. C'era un solo modo. Andava
ricercato nella superficialità. Il vantaggio acquisito
dai locali faceva svegliare la coscienza (come spesso accade).
I calciatori azzurri hanno bisogno di stimoli, altrimenti "giochicchiano"
e non fanno registrare l'essenziale. Se non sono "scudisciati"
non rendono pari al loro valore! Occorrevano provocazioni che
non arrivavano dagli avversari. Il gol del vantaggio arriva inaspettato
da una squadra che non riesce a costruire gioco, escluso quelle
poche battute iniziali della gara. Questo ha scatenato nell'apparato
azzurro una determinazione che li ha trasformati. Non erano più
dei normali calciatori, come li avevamo giudicati in altre gare.
Erano degli extraterrestri del calcio! Tutti trasformati. La loro
per incanto, era una trasformazione in "superdotati"
tecnicamente. Purtroppo la fortuna ha girato la faccia ai partenopei,
altrimenti quella odierna sarebbe stata la migliore partita esterna
disputata finora. Volevate il bel gioco? Eccolo! La Dea bendata
ci ha fatto conoscere le sue volontà. C'è spazio
per una sola scelta. Una specie di lampada di Aladino. Strofinandola
si può chiedere un solo favore. Francamente conveniva giocare
male e fare risultato pieno. Ora siamo avvisati per la prossima
gara. Non facciamo molte richieste di bel gioco. Articolo di Michele Onesti
Grava (1) Calaiò (7) Cannavaro (1) De Zerbi (2) Dalla Bona (2) Bogliacino (3) |
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